La fedina penale di Sposato è immacolata e i familiari e gli amici sperano di ricevere presto buone notizie dalle forze dell’ordine
CORIGLIANO-ROSSANO – Sono passate quasi due settimane da quando si sono perse le tracce di Cosimo Rosolino Sposato, 44enne coriglianese, convivente e padre di un figlio. Alla sua scomparsa, dopo la denuncia dei familiari, lavorano i Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro.
La fedina penale di Sposato è immacolata e i familiari e gli amici sperano di ricevere presto buone notizie dalle forze dell’ordine che, negli ultimi giorni, avrebbero rinvenuto e posto sotto sequestro la sua moto utilizzata solitamente per gli spostamenti. Non è chiaro se insieme ad essa sia stato rinvenuto anche il cellulare: mancano conferme ufficiali e sulla vicenda vige il massimo riserbo degli inquirenti.
E se su Sposato si possono fare soltanto delle supposizioni, la sparizione di Antonino Sanfilippo, invece, pare si inserisca nelle dinamiche criminali del coriglianese visto che è strettamente collegata all’omicidio di Pietro Longobucco. Il cinquantunenne coriglianese, conosciuto come “U iancu i varrili”, era stato ammazzato a metà dicembre dello scorso anno e il cui cadavere era stato messo in un Fiorino Fiat e gettato nello specchio d’acqua antistante le coste del porto di Schiavonea a Corigliano-Rossano. Anche nel caso della sparizione del trentunenne di Schiavonea non trapela nulla dagli inquirenti. L’ultima volta era stato visto è stato visto in giro per la marina, proprio come Longobucco.
La storia
Scomparse e omicidi segnano, in generale, l’ultimo trentennio della Sibaritide. Nella primavera del 1993 svanisce nel nulla Edmondo Le Pera, all’epoca 30enne, considerato vicino al boss di Corigliano, Vincenzo Fabbricatore. Analoga sorte toccò nell’aprile del 1991 a Giorgio e Saverio De Simone, rispettivamente, di 30 e 28 anni, e al loro amico Antonio Filocamo, 30enne. Del primo parlarono, nel corso del loro pentimento, Giovanni Cimino e Giorgio Basile affermando che Le Pera era stato rapito e ucciso. Mentre sugli altri tre si soffermarono nelle loro dichiarazioni i collaboratori di giustizia Antonio Recchia Giovanni Cimino, Tommaso Russo e Pasquale Tripodoro dicendo che a loro toccò la stessa sorte che di recente è toccata a Longobucco. Nel settembre del 2000, infine, da Schiavonea scomparve il trentacinquenne, all’epoca, Giovanni Russo “Gesumarra”. In nessun caso fu ritrovato il loro corpo.